Filosofo italiano. Proveniente dalla scuola di De Sarlo,
elaborò una sua teoria dello Sperimentalismo sotto l'influenza del
pragmatismo anglo-americano di W. James e G.H. Mead e del pensiero filosofico di
Bergson. In
Relativismo e idealismo (1926)
A. chiarisce il
concetto di relativismo che non è né scetticismo né
uniformità di prospettive individuali, bensì progresso per gradi
di realtà e di verità, nessuno però considerato da un punto
di vista assoluto. Per
A. l'unico modo per scoprire la verità
è l'esperimento, ciò sia nel campo scientifico che in quello
morale, religioso e metafisico. L'esperimento consta nella eliminazione del
conflitto e nello stabilimento di una armonia.
A. non fissò
però un vero e proprio sistema filosofico, forse anche per l'ampiezza dei
suoi interessi. La sua lotta contro l'idealismo ha avuto profonde ripercussioni
sullo sviluppo culturale del suo tempo. Fu maestro di Nicola Abbagnano. Tra le
sue opere principali si ricordano:
La reazione idealistica contro la
scienza, 1912;
Relativismo e idealismo, 1922;
Il sacrificio come
significato del mondo, 1946;
La guerra eterna e il dramma
dell'esistenza;
L'estetica di Kant e degli idealisti romantici (dove
A. definisce il suo pensiero sull'arte);
Il relativismo, l'idealismo e
la teoria di Einstein, 1948 (Palermo 1881 - Napoli 1964).